Una nuova pista per l'Aeroporto di Firenze
martedì, novembre 28, 2006
 
COME FIRMARE LA PETIZIONE

E' molto semplice e bastano pochi istanti!

1) Vai sul sito
www.petitiononline.com/FLRpista

2) Leggi la petizione

3) Clicca su "Sign the Petition " (= firma la petizione)

4) Inserisci i tuoi dati (sono richiesti il nome, cognome e l'email, le altre info sono opzionali)

5) Clicca su "Preview your signature" (= vedi l'anteprima della firma)

6) Clicca su "Approve signature" (= approva la firma)
 
venerdì, novembre 17, 2006
 
CONTATTI @

Per qualsiasi informazione o chiarimento potete scrivere a:

pistaparallela@gmail.com
 
mercoledì, novembre 15, 2006
 
F.A.Q.: Qualche domanda sulla petizione e sull'iniziativa


Di cosa si tratta?
Si tratta di una petizione a favore del progetto di ADF – Aeroporto di Firenze di costruire una pista parallela all’autostrada A11 che elimini le penalizzazioni di quella attuale e risolvere il problema dell’inquinamento acustico.

Che ne sarà della pista attuale e dei terreni attualmente occupati?
LA PISTA ATTUALE VERRA' SMANTELLATA. I terreni verranno lasciati ai comuni di Firenze e di Sesto Fiorentino che potranno ovviamente utilizzarli come meglio credono, ad esempio creando un parco per i cittadini.

Esiste già un progetto?
Il progetto esiste: Non è una bozza né una semplice idea ma un vero e proprio progetto studiato nei dettagli da ADF – Aeroporto di Firenze, per eliminare le carenze della pista attuale che è stretta a sud dall’autostrada A11 e a nord dalle montagne, nonché risolvere definitivamente il problema dell’inquinamento acustico – ambientale che attualmente versa sulle zone di Peretola – Brozzi – Sesto Fiorentino – Castello.

A chi è stato presentato?
Il progetto è stato presentato più volte alle autorità competenti (Comuni di Firenze, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Regione Toscana). Purtroppo non è stato preso in considerazione, senza apparenti validi motivi: Firenze e i suoi cittadini in questo modo, oltre a subire l’inquinamento acustico causato dagli aeromobili in decollo e atterraggio, non potranno mai disporre di un aeroporto adeguato alle esigenze della città.

Quali sono i vantaggi principali che la nuova pista porterebbe?
I vantaggi che la nuova pista porterebbe sono innumerevoli e sono riassumibili in alcuni punti:
- eliminazione dell’inquinamento acustico sulle zone attualmente gravate da questo problema (Brozzi, Peretola, Quaracchi, Quinto, Sesto Fiorentino)
- miglioramento della sicurezza dell’Aeroporto
- miglioramento dell’operatività della pista (attualmente spesso i voli vengono dirottati a causa della lunghezza ridotta della pista, nebbia, pioggia, temperature elevate in estate, venti…)
- possibilità di accesso allo scalo anche per compagnie aeree a basso costo (es. Easyjet, Ryanair, Hlx, ecc) che non possono aerei adatti ad operare sulla ridotta pista di Peretola.

Migliorerebbe davvero la situazione riguardo all'impatto ambientale e alla sicurezza?
Assolutamente sì. L’aeroporto infatti dispone di un unica pista di soli 1.700 metri circa con grosse penalizzazioni. A sud, a pochi metri passa l’autostrada A11, a nord ci sono le montagne. A poca distanza da entrambe le testate vi sono abitazioni. In questi anni vi sono stati alcuni incidenti, spesso dovuti proprio alla posizione della pista e alla sua ridotta lunghezza, tra i quali quello del 1997 nel quale un ATR42 della compagnia Air Littoral uscì di pista invadendo l’autostrada e causando la morte del pilota.
La nuova pista verrebbe sviluppata parallelamente all’autostrada A11 che và da Firenze a Prato, in una dove non vi sono ne abitazioni ne altri edifici.
Gli aerei decollerebbero verso ovest e atterrerebbero da ovest (per intenderci in direzione dell’hotel Unaway ex Holiday Inn al casello di Firenze Nord) : in quella zona non vi sono abitazioni.
I primi insediamenti sono le zone industriali di Capalle, ma gli aerei sorvolerebbero quelle zone ad un’altitudine elevata, tale da non provocare disturbo.
Gli abitati di Brozzi, Peretola, Quaracchi, Quinto, Sesto Fiorentino, ecc RISOLVEREBBERO COSI’ DEFINITIVAMENTE IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO E DELLE PERDITE DI CARBURANTE CAUSATE DAGLI AEREI IN DECOLLO E ATTERRAGGIO.

Perché oggi ci sono così tanti dirottamenti a Firenze? Cosa cambierà?
Attualmente ci sono molti dirottamenti a Firenze per vari motivi:
- In caso di vento gli aerei attualmente vengono dirottati perchè non è possibile ad esempio atterrare da Nord (solo alcuni aeromobili posso farlo); non è possibile neanche atterrare con il vento in coda, perchè la pista è troppo corta, nè col vento traverso;
- In caso di nebbia spesso gli aerei vengono dirottati perchè il sistema ILS che consente l'atterraggio in caso di nebbia è di CAT1 e per installarne uno di CAT3 (come ad esempio quello che ha Malpensa) bisognerebbe interrare l'autostrada;
- In caso d pioggia l'aeromobile ha bisogno di più metri a disposizione per fermarsi e spesso, se l'aereo è pieno e quindi molto pesante, si viene dirottati
- D'estate, con le alte temperature, spesso vengo lasciati a terra bagagli o passeggeri
Con la pista parallela si risolverebbero tutti questi problemi perchè la pista sarebbe un pò più lunga, quindi non ci saranno problemi di carico d'estate o in caso di pioggia, e più larga (45 metri mentre attualmente è 30 metri) , e quindi sarà possibile atterrare anche con vento in coda o traverso come avviene in quasi tutti gli altri aeroporti del mondo.
Potrà essere installato inoltre un sistema di atterraggio strumentale di categoria migliore che assicurerà gli atterraggi anche in caso di nebbia.

Perché il progetto non è stato accettato se ha tutti i vantaggi che voi decantate tanto?
La risposta a questa domanda è ciò che appunto chiede questa petizione al Comune di Firenze e alla Regione Toscana.
A causa di questa situazione di indecisione e incertezza l’aeroporto fiorentino e suoi cittadini sono stati penalizzati e in questi anni il Comune e la Regione non hanno fatto nulla (o quasi) ne per sviluppare l’aeroporto, ne per migliorarne la sicurezza. Soprattutto essi non è stata studiata alcuna soluzione per risolvere il problema dell’inquinamento acustico-ambientale per il quale molti cittadini si lamentano da tempo; addirittura sono contrari all’unico progetto che risolverebbe tutti e tre i problemi e allo stesso tempo NON HANNO CERCATO NE STANNO CERCANDO ALTERNATIVE AL PROGETTO DI ADF PER RISOLVERE DEFINITIVAMENTE I PROBLEMI DELL’AEROPORTO DI FIRENZE E PER I SUOI CITTADINI.

Devono essere spostate o modificate infrastrutture esistenti?
No, la nuova pista verrebbe costruita su una zona di pianura dove attualmente non ci sono né case né zone industriali.
L’unico intervento da fare sarebbe quello di spostare di qualche centinaia di metri lo svincolo di Sesto Fiorentino dell’A11 in direzione Prato.

E chi paga?
Tutti i costi sarebbero a carico di ADF- Aeroporto di Firenze, incluso lo spostamento dello svincolo di Sesto Fiorentino.

E' vero che la lottizzazione di castello fortemente voluta dal Comune di Firenze, senza alcuna esigenza per la città , è pericolosa secondo l'Enac – Ente Nazionale Aviazione Civile ?
Bastano alcune righe tratte da un articolo di Greenreport per rispondere a questa domanda:

«La sicurezza aeroportuale messa a rischio da una speculazione garantita dalle amministrazioni pubbliche». Sono le parole di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, a seguito di quanto emerso dalla trasmissione televisiva Report.Durante il programma in onda su Rai Tre, è intervenuto Vito Riggio, direttore generale Enac spiegando a proposito di Peretola: «Noi non possiamo impedire alle autonomie della città di presentare progetti che per altro abbiamo già avvisato essere in forte contrasto con la possibilità di espansione di un aeroporto che è già molto stretto, ma anche lì senza il parere dell´Enac non si potrà costruire niente, a meno che non si preferisca chiudere l´aeroporto». Ma, come noto, il cantiere è già stato aperto e su questo Riggio ha aggiunto: «Noi abbiamo fatto presente che il codice della navigazione è in funzione, quindi chiunque abbia cantierato prima che sia stato completato lo studio sul rischio lo ha fatto a proprio rischio e pericolo dal punto di vista anche delle responsabilità».
Quali sarebbero i benefici per l'economia e l'occupazione?
Secondo studi recenti l’Aeroporto di Firenze ha un potenziale di 6 milioni di passeggeri l’anno. A causa delle carenze attualmente l’aeroporto ne gestisce solo 1,7 milioni.
Con la pista parallela si potrebbe aumentare questa cifra; ciò comporterebbe:
- creazione di nuovi posti di lavoro all’interno dell’aeroporto
- creazione di nuovi posti di lavoro per tutte le attività connesse (attività commerciali, autonoleggi, ecc)
- miglioramento dei collegamenti alla città a beneficio del turismo e delle attività economiche e fieristiche

Sono d'accordo: cosa posso fare?
Puoi firmare la petizione qui: www.petitiononline.com/FLRpista
 
martedì, novembre 07, 2006
 
Un'altra richiesta per la nuova pista...

Mettiamo volentieri in evidenza un commento al post "PISTA PARALLELA: IL PROGETTO".
Ritenendolo utile a far comprendere le motivazioni di un firmatario della petizione e in parte della petizione stessa:

c.a. Assessore Regionale al Territorio e alle Infrastrutture

Gentile dott. Riccardo Conti,
seguo da sempre con molto interesse le vicende che riguardano l’Aeroporto di Firenze.

Le confesso che la sua palese ostinazione nel respingere ogni ipotesi di sviluppo del Vespucci deprime i tanti cittadini che, come me, ritengono ormai indispensabile dotare la città di un aeroporto all’altezza delle sue reali esigenze. Mi permetto di ricordare che una recente ricerca dell’IRPET ha stimato in sei milioni di passeggeri il bacino di utenza dello scalo fiorentino e che a dispetto delle difficoltà di ogni tipo sin qui incontrate, Peretola è cresciuto in questi anni fino a raggiungere nel 2005 l’importante traguardo di 1.700.000 passeggeri.

Credo che Firenze sia rimasta ormai l’unica città internazionale priva di un aeroporto adeguato. Venezia, per certi aspetti paragonabile a Firenze, ha oggi il terzo aeroporto d’Italia dopo Milano e Roma; a Bologna e Genova le forze politiche sono da sempre impegnate per lo sviluppo degli aeroporti, e così in molte altre parti d’Italia. Perché a Firenze no?
La pista parallela all’autostrada, assieme ad un potenziamento delle infrastrutture sarebbe il modo per rendere finalmente il Vespucci un aeroporto efficiente nonostante la sua collocazione urbana.
L’attuale orientamento della pista è un nonsenso: gli aerei, ormai capienti Airbus, decollano lanciandosi verso un tratto autostradale tra i più trafficati d’Italia. L’alternativa, quando i venti lo rendono indispensabile, è quella di proiettarsi verso le pendici di Monte Morello per poi effettuare una virata che fa accapponare la pelle anche al viaggiatore più esperto.
Al minimo evento atmosferico (nebbia, vento, ecc.), i piloti sono costretti a fare rotta su altri aeroporti (Pisa, più spesso Bologna) con quello che ne consegue in termini di disagio per i viaggiatori.
La pista parallela all’autostrada permetterebbe di risolvere tutti questi problemi, garantendo decolli e atterraggi più comodi e sicuri di quegli stessi aeromobili che atterrano oggi: nessuno chiede di ritrovarsi spaventosi Jumbo a due passi dal Cupolone.
Gli aerei sorvolerebbero insediamenti industriali a quote tali da recare inquinamenti acustici nettamente inferiori a quelli attualmente sopportati dagli abitanti di Brozzi e via Pistoiese.
Firenze non sarebbe più costretta ad una anti-storica sudditanza nei confronti di Pisa peraltro ancora malamente collegata con Firenze e la Piana.
Se si eccettuano alcune dichiarazioni rilasciate nei periodi pre-elettorali, è noto che Lei si è sempre detto contrario alla realizzazione della pista parallela. Perché?
Quali sono gli “studi tecnici” su cui Lei fonda la sua posizione? Credo sarebbe interessante per tutti i cittadini conoscere le motivazioni che stanno dietro al suo “Niet”.
Immagino che la sua posizione sia basata su relazioni tecniche serie che spero vorrà finalmente rendere pubbliche senza riserve.
Cordiali saluti,
Massimo Vannini - m.vanniniNOSPAM@alice.it
 
venerdì, novembre 03, 2006
 

«L'ACCORDO ANTI-BENETTON: UN PATTO CONTRO LO SVILUPPO DEL VESPUCCI»

Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere comunale F.I.: «In data non sospetta (6 ottobre u.s.) scrivevo che a Peretola si preparava il ribaltone. Puntualmente, a quasi un mese di distanza, i soci pubblici hanno mostrato le loro vere intenzioni preparando il terreno al cambio della guardia che avverrà ad aprile col rinnovo del Consiglio di Amministrazione di AdF. Comprendo la soddisfazione dell'Assessore Albini che è stata la regista di quest'ultima manovra. Ma come è possibile pensare che questa nuova alleanza voglia veramente lo sviluppo di Peretola? A noi ci pare proprio il contrario, in linea con tutte le decisioni a suo tempo prese dai pubblici amministratori. Ci si riempie la bocca con la parola city airport (in italiano si dice aeroporto di terzo livello), ma si tace sulle carenze dello scalo le cui caratteristiche attuali non lo pongono neppure in questa categoria. Non esiste in Italia un aeroporto funzionante che non abbia una bretella di rullaggio, una pista così ridotta ed altre mancanze meno gravi ma ugualmente significative dello scadente stato del Vespucci, come l'odierna denuncia dei sindacati che lamentano la mancanza di elevatori e scala mobile. Dai soci pubblici mi piacerebbe sapere quali sono i loro piani di sviluppo che, come dice la Tea Albini, devono essere compatibili con il territorio. In queste condizioni il Vespucci non ha avvenire e l'unica soluzione, che sarebbe stata la pista parallela all'autostrada, anche dal punto di vista del rumore che attualmente disturba gli insediamenti abitativi, si allontana definitivamente. Difendere lo sviluppo del Vespucci non vuol dire "sposare" una cordata di azionisti contro un'altra, come ha fatto finora il Comune in modo ondivago, ma significa volere sempre e comunque il bene di Firenze e della sua economia. In questo contesto, desta stupore l'atteggiamento dell'Associazione Industriali, attualmente prona ai voleri della Regione, mentre in altri tempi, presidente Danilo de Micheli, difese giustamente gli interessi di Firenze. Sulla stessa linea d'onda la Camera di Commercio che dovrebbe pensare allo sviluppo di un'infrastruttura così importante e che invece mette il "capino sotto l'ala" per non vedere e non sentire. Il mio non deve sembrare un atteggiamento antipisano, in quanto il Galilei ha già scelto la strada delle low cost; certe collaborazioni sinergiche fra scali sono le benvenute e lo sviluppo del Vespucci non è in contrasto con questa politica. Come ho già scritto più volte Firenze e la Toscana hanno un "competitor" agguerrito nel Marconi di Bologna. L'arrivo della TAV può dare un grave colpo ai due scali toscani e principalmente al Vespucci che è, tra i due, il più debole per la mancanza di strutture adeguate e il più penalizzato dalla cecità urbanistica delle amministrazioni contermini».

 
lunedì, ottobre 30, 2006
 
ONLINE L'INTERVISTA A RADIO FIESOLE

Potete scaricare e ascoltare l'intervista andata in onda oggi, lunedì 30 ottobre alle ore 11:00 su Radio Fiesole.

Ascolta:



Scarica:
INTERVISTA
 
domenica, ottobre 29, 2006
 
A RADIO FIESOLE SI DISCUTE DELLA PISTA PARALLELA

Lunedì 30/10 alle ore 11:00 ci sarà un'intervista a Radio Fiesole e si parlerà della pista parallela e della relativa petizione in corso. In collegamento ci sarà anche Legambiente.
 
sabato, ottobre 21, 2006
 
PISTA PARALLELA: IL PROGETTO


 
venerdì, ottobre 20, 2006
 
PETIZIONE PER LA PISTA PARALLELA A FIRENZE


http://www.petitiononline.com/FLRpista

To: Comuni di Firenze, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, Provincia di Firenze, Regione Toscana, Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, Ente Nazionale Aviazione Civile

Firenze sta perdendo per sempre la possibilità di avere un aeroporto all’altezza della sua città.

Ogni anno Firenze ospita milioni di turisti da tutto il mondo. Purtroppo la città non dispone di un aeroporto adeguato a gestire tale traffico e neppure a supportare il traffico che sarebbe necessario a chi utilizza l’aereo per lavoro. L’aeroporto infatti dispone di un unica pista di soli 1.700 metri con grosse penalizzazioni. Da un lato a pochi metri passa l’autostrada, dall’altro ci sono le montagne.

L’attuale posizionamento della pista unita alla sua ridotta lunghezza consentono solamente l’utilizzo di piccoli aerei ‘regionali’ (da 80 posti circa per intendersi). Pochi infatti sono gli aeromobili adatti all’aeroporto di Firenze. Compagnie low cost ad esempio per questo motivo non vi possono atterrare. Ciò impedisce ad un turista di trovare biglietti aerei ad un prezzo ragionevole obbligandolo a pagare tariffe molto alte o a rinunciare al proprio viaggio. Anche le industrie locali e le fiere sono penalizzate dalle carenze dell’aeroporto: Prato Expo, si è trasferita anche per questo motivo, come pure alcune mostre di Pitti. Molti altri eventi stanno seriamente considerando di lasciare la città di Firenze a causa della non facile accessibilità.
Inoltre gli aerei al decollo e all’atterraggio sorvolano zone abitate disturbando i cittadini a causa del rumore provocato.

ADF, società di gestione dell’aeroporto di Firenze, ha elaborato un progetto per una pista parallela all’autostrada A11 che eliminerebbe le penalizzazioni dell'attuale. L’impatto ambientale ed il disagio per i cittadini sarebbero notevolmente ridotti in quanto gli aerei sorvolerebbero solamente zone industriali. Verrebbe inoltre migliorata la sicurezza dello scalo: infatti in questi anni vi sono stati alcuni incidenti, spesso dovuti proprio alla posizione attuale della pista e alla sua ridotta lunghezza, tra i quali quello del 1997 nel quale un ATR42 della compagnia Air Littoral uscì di pista invadendo l’autostrada e causando la morte del pilota.

Gli attuali progetti dei comuni di Firenze, Sesto Fiorentino, Campi Bisezione, della Provincia e della Regione prevedono di ingabbiare l'aeroporto fra nuove costruzioni, un parco, e un inceneritore. Impedendo un futuro sviluppo di qualsiasi genere.


PER QUESTO MOTIVO LA CITTÀ DI FIRENZE RISCHIA PER SEMPRE DI DOVER RINUNCIARE AD UN AEROPORTO ADEGUATO ALLA PROPRIA IMPORTANZA E ALLE PROPRIE NECESSITÀ.

Siamo convinti che sia possibile far convivere in modo non traumatico i progetti degli enti locali coinvolti con quelli dell’aeroporto e quindi dei suoi utenti. Siamo convinti inoltre che lo sviluppo dell’aeroporto non possa portare altro che benefici alla città (più turisti, nuovi posti di lavoro, benefici per i lavoratori pendolari…). Con questa petizione si chiede quindi alle autorità competenti di prescindere da qualsiasi altro interesse se non quello della città di Firenze e di quelle limitrofe, dei suoi cittadini, dei turisti e dei lavoratori. Esaminando seriamente e senza preconcetti il progetto di ADF o almeno valutando insieme ad ADF soluzioni alternative che generino gli stessi benefici.
Per maggiori informazioni clicca qui: http://nuovapistafirenze.blogspot.com/
 
giovedì, ottobre 19, 2006
 
Aeroporto di Peretola : ecco il testo dell'intervento del consigliere Bosi


Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi: «In merito al comunicato con il quale l'Assessore Biagi replica al mio intervento sull'aeroporto Vespucci a seguito della trasmissione "Report" su RAI 3, voglio precisare quanto segue. Che l'aeroporto di Peretola sia privo di un piano antirumore risponde al vero perché, nel marzo 2005, la Commissione Antirumore, appositamente costituita, varò soltanto la nuova zonizzazione acustica basata sui dati 2004-2005. Ma a questa doveva seguire l'adozione, da parte di AdF, di un piano di risanamento acustico dell'area di Peretola basato sui dati rilevati dall'Arpat negli anni considerati. L'Arpat ha inviato, lo scorso luglio, al Comune, alla Provincia e AdF le relazioni con i risultati del monitoraggio compiuto sull'impatto acustico. In queste relazioni risulta che vi sia stato un aumento significativo dei livelli di rumore a causa dell'aumento dei voli (ivi compresi quelli notturni) e tale tendenza è proseguita nel 2006. A questo punto mi sembra logico che AdF vari quanto prima il piano antirumore così come prescritto. Essendo tre le zone individuate dalla classificazione acustica e rilevata la presenza in una di queste (zona A) di ben trentasette appartamenti, mi chiedo quali interventi di mitigazione acustica siano stati realizzati a tutt'oggi. Inoltre la prevista nascita di nuovi insediamenti, presenti e futuri, come la caserma dei sottufficiali Carabinieri, dovranno necessariamente portare ad una revisione in tempi rapidi della zonizzazione e del piano acustico che ancora manca. Resta comunque il fatto che l'aeroporto sarà ulteriormente circondato da edifici senza la possibilità del benché minimo sviluppo con condizioni di sicurezza ridotte al limite. Mi meraviglia, infine, che l'Assessore Biagi si sia limitato a rilevare una mia presunta inesattezza e taccia, invece, circostanza questa che io definisco grave, sulle pesanti dichiarazioni della battagliera Consigliera De Zordo, che pur da sponde opposte, non ha mancato di rilevare come la sicurezza del Vespucci sia messa in discussione dai nuovi insediamenti previsti senza il completamento dello studio sul rischio».
www.nove.firenze.it
 
martedì, ottobre 17, 2006
 
A REPORT SU RAI 3 SI PARLA DELL'AEROPORTO DI FIRENZE

http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%5E1068662,00.html

dal minuto 13 e mezzo al minuto 18 e mezzo circa

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) Restiamo ancora a Linate, ma questa volta appena fuori l’aeroporto. Nel 2004 ci eravamo occupati del progetto ellisse, noto come l’ufo, il grande centro commerciale di 45 mila metri quadrati che doveva sorgere a 25 metri dalla pista di Linate. Allora Vito Riggio, presidente dell’Enac, disse no all’ellisse e no fu. Ma ora c’e’ Firenze.

ORNELLA DE ZORDO - Capogruppo Unaltracittà/unaltromondo L’aeroporto di Firenze è praticamente accerchiato da tutta una serie di insediamenti.

CITTADINO DI CASTELLO La prima cosa che si vede sono proprio in testata i palazzi di Castello. Quello è il Centro delle Poste, il palazzo nero, più a sinistra è l’IPER COOP. Laggiù c’è il Polo Universitario Scientifico, lo stanno ancora edificando ed è vicinissimo alla pista dell’aeroporto. Questa qui, di fronte a noi, è la pista dell’aeroporto.

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) Tra palazzi universitari e supermercati, in mezzo c’e’ una pista di poco piu’ di 1600 metri, con dietro la montagna e davanti l’autostrada a11 Firenze mare. Ogni misura e’ presa al pelo, basta un errore minimo o un imprevisto per finire col muso sull’asfalto e il gard rail dell’autostrada. Ed e’ gia’ successo, nel ’97. Secondo il comune di Firenze, intorno a questa pista puo’ starci ancora qualcos’altro.

ORNELLA DE ZORDO- Capogruppo Unaltracittà/unaltromondo Ora, l’ultimo pezzettino che apparentemente adesso è ancora verde, quello dove ora ci troviamo, verrà urbanizzato pesantemente perché c’è già una convenzione col comune di Firenze da parte del proprietario, Fondiaria, che è nientemeno che Salvatore Ligresti, il quale può costruire su questa striscia parallela alla pista un milione e trecentomila metri cubi di cemento.

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) Secondo le norme Icao, per avere aeroporti sicuri fino a 300 metri dalla pista non si dovrebbe costruire nulla, poi solo costruzioni molto basse e distanziate, altrimenti si e’ costretti ad atterrare così.

CITTADINO CASTELLO La gente ha paura, abbassa il capo quando lo vede passare. Ci credo io che abbassano il capo…

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) A Firenze, allora, per star nelle leggi aeroportuali, hanno contato ben bene i metri e rotella alla mano a metro trecento uno…

CITTADINO CASTELLO Dove si cominciano a vedere le gru verrà tutto edificato.

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) Il 18 aprile 2005, Salvatore Ligresti, Presidente di Fondiaria Sai, ha stipulato una convenzione con il comune di Firenze per realizzare la piu’ grande opera urbanistica del dopoguerra, un miliardo di euro l’investimento, termine lavori 2014. Ma, corregge Ligresti ,“faremo prima, c’e’ ampia disponibilità di bilancio” . Bilancio che in realtà non dovrebbe essere lui a firmare avendo perso i requisiti di onorabilità, in seguito alle condanne, confermate in cassazione, per corruzione riguardo agli appalti della metropolitana di Milano, l’accordo Eni-Sai e qualcos’altro.

ORNELLA DE ZORDO- Capogruppo Unaltracittà/unaltromondo Questa urbanizzazione non risponde ad una richiesta, a un bisogno della città, ma semplicemente ad un grandissimo affare che Ligresti può fare e dunque gli è stato dato il permesso di costruire e poi la domanda che noi ci siamo posti è: ma chi ci andrà in questo milione e trecento metri cubi di cemento? Abbiamo saputo che la Provincia di Firenze, ma anche la Regione, hanno già detto che sposteranno qui i loro uffici. Insomma, viene da dire che qui il pubblico paga, in senso lato, 2 volte Ligresti, gli fa fare 2 volte un affare: uno perché gli consente di costruire, due perché va a comprare degli immobili che certo non sarebbero così appetiti da tutta queste folle che vogliono venire ad abitare qui vicino all’aeroporto.

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) Gli aeroporti sono rumorosi, molto, a volte troppo.

CITTADINO CASTELLO Bisogna stare zitti quando passa un aereo e si dice “aspetta un attimo, passa l’aereo; ecco, è passato, ora riparlami”. Fanno un tale casino- scusate la parola – che non è vivibile.

GIOVANNA CORSETTI (fuori campo) Non secondo le amministrazioni fiorentine, che hanno previsto di trasferire qui i loro uffici.

ORNELLA DE ZORDO- Capogruppo Unaltracittà/unaltromondo Una notizia degli ultimi giorni: Ligresti ha anche acquistato il 2% delle azioni dell’aeroporto stesso. Dunque, come dire, Ligresti ha veramente messo le mani sulla città.

VITO RIGGIO- Direttore Generale Enac Noi non possiamo impedire alle autonomie della città di presentare progetti che per altro abbiamo già avvisato essere in forte contrasto con la possibilità di espansione di un aeroporto che è già molto stretto, ma anche lì senza il parere dell’ENAC non si potrà costruire niente, a meno che non si preferisca chiudere l’aeroporto.

GIOVANNA CORSETTI Sa che il cantiere e’ gia’ stato aperto?

VITO RIGGIO, Direttore Generale Enac Noi abbiamo fatto presente che il codice della navigazione è in funzione, quindi chiunque abbia cantierato prima che sia stato completato lo studio sul rischio lo ha fatto a proprio rischio e pericolo dal punto di vista anche delle responsabilità.











Vedi il video dal minuto 13 e mezzo al minuto 18 e mezzo circa.
 
 
De Zordo: Domenici torni indietro sulla lottizzazione di Castello

FIRENZE. «La sicurezza aeroportuale messa a rischio da una speculazione garantita dalle amministrazioni pubbliche». Sono le parole di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, a seguito di quanto emerso dalla trasmissione televisiva Report.Durante il programma in onda su Rai Tre, è intervenuto Vito Riggio, direttore generale Enac spiegando a proposito di Peretola: «Noi non possiamo impedire alle autonomie della città di presentare progetti che per altro abbiamo già avvisato essere in forte contrasto con la possibilità di espansione di un aeroporto che è già molto stretto, ma anche lì senza il parere dell´Enac non si potrà costruire niente, a meno che non si preferisca chiudere l´aeroporto». Ma, come noto, il cantiere è già stato aperto e su questo Riggio ha aggiunto: «Noi abbiamo fatto presente che il codice della navigazione è in funzione, quindi chiunque abbia cantierato prima che sia stato completato lo studio sul rischio lo ha fatto a proprio rischio e pericolo dal punto di vista anche delle responsabilità». «Sono parole che non ammettono repliche – ha detto Ornella De Zordo - . Queste dichiarazioni aprono nuovi scenari sull´enorme speculazione a danno di una delle ultime aree verdi del territorio comunale. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad accordi e protocolli d´intesa tra Fondiaria, Comune, Provincia e Regione Toscana sulle quantità di cemento da riversare ai margini della pista dell´aeroporto. Oggi ci interroghiamo se Domenici, Renzi e Martini sapessero di questi impedimenti. E qualsiasi sia la risposta ci sembra grave e pericoloso il metodo che ha portato alla firma degli accordi. Le amministrazioni locali hanno firmato senza la minima riflessione tutto quanto veniva sottoposto loro da Salvatore Ligresti».«Il sindaco Domenici in prima persona, – ha aggiunto - come primo garante della salute e sicurezza dei cittadini, deve avere il coraggio di tornare indietro . La giunta comunale ha compiuto in questa vicenda passi avventati, mettendo al primo posto interessi che non appartengono ai suoi datori di lavoro, ovvero i cittadini fiorentini. Sull´area di Castello abbiamo assistito ad una doppia speculazione e Unaltracittà/Unaltromondo lo ha sostenuto da sempre. Se da una parte si è consentito a Ligresti di costruire addosso all´aeroporto, nonostante la mancanza dello studio sul rischio aeroportuale, dall´altra si è garantito a Fondiaria un profitto sicuro, progettando di trasferire gli uffici pubblici in quell´area, su un terreno che nessuna persona dotata di amor proprio e istinto di sopravvivenza avrebbe mai scelto per viverci o lavorarci».
www.greenreport.it

 
 
Peretola: l'ENAC su Raitre avvisa che la lottizzazione di Castello non è autorizzata

"Noi non possiamo impedire alle autonomie della città di presentare progetti che per altro abbiamo già avvisato essere in forte contrasto con la possibilità di espansione di un aeroporto che è già molto stretto, ma anche lì senza il parere dell'ENAC non si potrà costruire niente, a meno che non si preferisca chiudere l'aeroporto" Sono parole che non ammettono repliche quelle pronunciate ieri sera da Vito Riggio, presidente dell'ENAC, l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, ai microfoni di Giovanna Carsetti, inviata di Report la trasmissione di approfondimento informativo di Raitre. Sull'avvenuta cantierizzazione dell'area di Castello per la caserma dei Carabinieri il presidente dell'organismo regolatore delle attività del trasporto aereo ha inoltre dichiarato come l'ENAC abbia fatto presente alle istituzioni preposte che a Peretola il codice della navigazione è in funzione, e che quindi " chiunque abbia cantierato prima che sia stato completato lo studio sul rischio lo ha fatto a proprio rischio e pericolo dal punto di vista anche delle responsabilità."Per Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, le dichiarazioni di Vito Riggio aprono nuovi scenari sull'enorme speculazione a danno di una delle ultime aree verdi del territorio comunale. "Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad accordi e protocolli d'intesa tra Fondiaria, Comune, Provincia e Regione Toscana sulle quantità di cemento da riversare ai margini della pista dell'aeroporto. Oggi ci interroghiamo se Domenici, Renzi e Martini sapessero di questi impedimenti. E qualsiasi sia la risposta ci sembra grave e pericoloso il metodo che ha portato alla firma degli accordi. Le amministrazioni locali hanno firmato senza la minima riflessione tutto quanto veniva sottoposto loro da Salvatore Ligresti." Un'ottima trasmissione informativa , seppur con l'erronea mia presentazione ( come tutti sanno sono consigliera di opposizione e non assessore), svela le gravi inadiempenze di chi ci governa. Dichiarazioni così pesanti e autorevoli, come quelle del presidente dell'ENAC, rimettono in discussione la speculazione da un miliardo di euro di Fondiaria sull'area di Castello. Il sindaco Domenici in prima persona, come primo garante della salute e sicurezza dei cittadini, deve avere il coraggio di tornare indietro . La giunta comunale ha compiuto in questa vicenda passi avventati, mettendo al primo posto interessi che non appartengono ai suoi datori di lavoro, ovvero i cittadini fiorentini. Sull'area di Castello abbiamo assistito ad una doppia speculazione e Unaltracittà/Unaltromondo lo ha sostenuto da sempre. Se da una parte si è consentito a Ligresti di costruire addosso all'aeroporto, nonostante la mancanza dello studio sul rischio aeroportuale, dall'altra si è garantito a Fondiaria un profitto sicuro, progettando di trasferire gli uffici pubblici in quell'area, su un terreno che nessuna persona dotata di amor proprio e istinto di sopravvivenza avrebbe mai scelto per viverci o lavorarci." "Unaltracittà/Unaltromondo chiede inoltre che si metta fine a questa farsa della crescita senza limiti dell'aeroporto di Peretola. Nel rispetto dei lavoratori dell'aerostazione, conciliando i danni che la popolazione confinante di Peretola, Quaracchi e Sesto Fiorentino subisce tutti i giorni, e con la consapevolezza degli ostacoli fisici che non permettono un'ulteriore sviluppo, crediamo che ci si debba fermare alla situazione attuale, lavorando alacremente a migliorare nei tempi e nei modi le rotte degli atterraggi e dei decolli, affinché sia aumentata la loro sicurezza e diminuito il disagio per i cittadini. Il futuro del trasporto aereo fiorentino sarà florido e sicuro solo e soltanto se l'assessore ai trasporti della Regione Toscana, Riccardo Conti, saprà operare a vantaggio dei toscani tutti . Dando così finalmente all'aeroporto di Pisa la dignità che merita e collegando a dovere il capoluogo al Galileo Galilei. E' un esito scontato se vogliamo mantenere alto l'interesse internazionale verso Firenze e delle altre città d'arte, ma è un esito altrettanto scontato se vogliamo restituire competitività al nostro tessuto economico. Si faccia presto, ogni giorno perso danneggia irreversabilmente le nostre relazioni con il resto del mondo" ha concluso Ornella De Zordo.
www.nove.firenze.it
 
giovedì, ottobre 12, 2006
 
BOSI (FI): «SE CI FOSSE LA PISTA PARALLELA QUARACCHI NON SOFFRIREBBE»


Questo il testo dell'intervento del consigliere di Forza Italia Enrico Bosi: «Il puzzo di kerosene a Quaracchi è senz'altro dovuto all'emissione di carburante incombusto da parte degli aerei che sorvolano la frazione fiorentina, anche se si tratta sicuramente di una quantità trascurabile e di un fenomeno comune a tanti aeroporti. A Peretola atterrano molte compagnie di navigazione ed alcune, come Meridiana, Sabena e Swissair, hanno dei motori del tipo DAC con doppia camera di combustione, che abbatte l'inquinamento del 40%, senza contare che in fase di atterraggio i motori funzionano al minimo. L'inconveniente prodotto dalle emissioni di carburante incombusto non deve tuttavia costituire l'ennesimo attacco contro l'aeroporto di Peretola, già ampiamente penalizzato da anni di scelte sbagliate o mancate. Se l'Amministrazione comunale, che si ostina a negarne lo sviluppo, avesse avviato per tempo la procedura di realizzazione della pista parallela, oggi questo problema non si porrebbe perché, oltre al rumore, che rappresenta la causa maggiore di disturbo per chi abita nella zona, le eventuali emissioni di combustibile sarebbero eliminate in quanto interesserebbero zone non abitate. Non sarebbe allora necessaria neppure l'installazione di una centralina per la rilevazione dei livelli di inquinamento, che si ridurrebbero naturalmente. Fa bene comunque l'ARPAT a rilevare la circostanza, come del resto le compagnie a collaborare con la direzione dell'aeroporto alla soluzione del problema».
Ufficio Stampa - Comune di Firenze
 
mercoledì, luglio 12, 2006
 
Verdi favorevoli alla pista parallela.

Andrea Fossi, presidente del consiglio provinciale dei verdi, si esprime a favore della pista parallela.
Anzi va oltre, sostenendo che una pista paralela all'autostrada sia l'unica soluzione per risolvere i problemi di inquinamento acustico dovuti all'atterraggio degli aerei.

Finalmente qualcuno si preoccupa dei veri problemi della città e dei suoi abitanti, senza dire no a priori a qualunque proposta venga fatta, anche se questa porta un miglioramento della alla situazione attuale.
Leggi l'articolo
 

FIRMA LA PETIZIONE! - SIGN THE PETITION!
petitiononline.com/FLRpista

Come firmare la petizione


IL PROGETTO
Schematizzazione del progetto
F.A.Q.: Qualche domanda sull'iniziativa
Info e Contatti

LA STAMPA SULLA PETIZIONE
Intervista RadioFiesole
Nove da Firenze
The Florence Newspaper
MD80.it
Comunicati.net
toscanaoggi.it
greenreport.it

FORUM IN CUI SE NE DISCUTE
aviazionecivile.it
MD80.it
Report(raitre)
politicaonline.net
italia.firenze.discussioni
italia.prato.discussioni
it.hobby.viaggi
zingarate.com

ARCHIVIO
luglio 2006
ottobre 2006
novembre 2006