Una nuova pista per l'Aeroporto di Firenze
venerdì, novembre 03, 2006
 

«L'ACCORDO ANTI-BENETTON: UN PATTO CONTRO LO SVILUPPO DEL VESPUCCI»

Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere comunale F.I.: «In data non sospetta (6 ottobre u.s.) scrivevo che a Peretola si preparava il ribaltone. Puntualmente, a quasi un mese di distanza, i soci pubblici hanno mostrato le loro vere intenzioni preparando il terreno al cambio della guardia che avverrà ad aprile col rinnovo del Consiglio di Amministrazione di AdF. Comprendo la soddisfazione dell'Assessore Albini che è stata la regista di quest'ultima manovra. Ma come è possibile pensare che questa nuova alleanza voglia veramente lo sviluppo di Peretola? A noi ci pare proprio il contrario, in linea con tutte le decisioni a suo tempo prese dai pubblici amministratori. Ci si riempie la bocca con la parola city airport (in italiano si dice aeroporto di terzo livello), ma si tace sulle carenze dello scalo le cui caratteristiche attuali non lo pongono neppure in questa categoria. Non esiste in Italia un aeroporto funzionante che non abbia una bretella di rullaggio, una pista così ridotta ed altre mancanze meno gravi ma ugualmente significative dello scadente stato del Vespucci, come l'odierna denuncia dei sindacati che lamentano la mancanza di elevatori e scala mobile. Dai soci pubblici mi piacerebbe sapere quali sono i loro piani di sviluppo che, come dice la Tea Albini, devono essere compatibili con il territorio. In queste condizioni il Vespucci non ha avvenire e l'unica soluzione, che sarebbe stata la pista parallela all'autostrada, anche dal punto di vista del rumore che attualmente disturba gli insediamenti abitativi, si allontana definitivamente. Difendere lo sviluppo del Vespucci non vuol dire "sposare" una cordata di azionisti contro un'altra, come ha fatto finora il Comune in modo ondivago, ma significa volere sempre e comunque il bene di Firenze e della sua economia. In questo contesto, desta stupore l'atteggiamento dell'Associazione Industriali, attualmente prona ai voleri della Regione, mentre in altri tempi, presidente Danilo de Micheli, difese giustamente gli interessi di Firenze. Sulla stessa linea d'onda la Camera di Commercio che dovrebbe pensare allo sviluppo di un'infrastruttura così importante e che invece mette il "capino sotto l'ala" per non vedere e non sentire. Il mio non deve sembrare un atteggiamento antipisano, in quanto il Galilei ha già scelto la strada delle low cost; certe collaborazioni sinergiche fra scali sono le benvenute e lo sviluppo del Vespucci non è in contrasto con questa politica. Come ho già scritto più volte Firenze e la Toscana hanno un "competitor" agguerrito nel Marconi di Bologna. L'arrivo della TAV può dare un grave colpo ai due scali toscani e principalmente al Vespucci che è, tra i due, il più debole per la mancanza di strutture adeguate e il più penalizzato dalla cecità urbanistica delle amministrazioni contermini».

 
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