Una nuova pista per l'Aeroporto di Firenze
martedì, novembre 28, 2006
 
COME FIRMARE LA PETIZIONE

E' molto semplice e bastano pochi istanti!

1) Vai sul sito
www.petitiononline.com/FLRpista

2) Leggi la petizione

3) Clicca su "Sign the Petition " (= firma la petizione)

4) Inserisci i tuoi dati (sono richiesti il nome, cognome e l'email, le altre info sono opzionali)

5) Clicca su "Preview your signature" (= vedi l'anteprima della firma)

6) Clicca su "Approve signature" (= approva la firma)
 
venerdì, novembre 17, 2006
 
CONTATTI @

Per qualsiasi informazione o chiarimento potete scrivere a:

pistaparallela@gmail.com
 
mercoledì, novembre 15, 2006
 
F.A.Q.: Qualche domanda sulla petizione e sull'iniziativa


Di cosa si tratta?
Si tratta di una petizione a favore del progetto di ADF – Aeroporto di Firenze di costruire una pista parallela all’autostrada A11 che elimini le penalizzazioni di quella attuale e risolvere il problema dell’inquinamento acustico.

Che ne sarà della pista attuale e dei terreni attualmente occupati?
LA PISTA ATTUALE VERRA' SMANTELLATA. I terreni verranno lasciati ai comuni di Firenze e di Sesto Fiorentino che potranno ovviamente utilizzarli come meglio credono, ad esempio creando un parco per i cittadini.

Esiste già un progetto?
Il progetto esiste: Non è una bozza né una semplice idea ma un vero e proprio progetto studiato nei dettagli da ADF – Aeroporto di Firenze, per eliminare le carenze della pista attuale che è stretta a sud dall’autostrada A11 e a nord dalle montagne, nonché risolvere definitivamente il problema dell’inquinamento acustico – ambientale che attualmente versa sulle zone di Peretola – Brozzi – Sesto Fiorentino – Castello.

A chi è stato presentato?
Il progetto è stato presentato più volte alle autorità competenti (Comuni di Firenze, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Regione Toscana). Purtroppo non è stato preso in considerazione, senza apparenti validi motivi: Firenze e i suoi cittadini in questo modo, oltre a subire l’inquinamento acustico causato dagli aeromobili in decollo e atterraggio, non potranno mai disporre di un aeroporto adeguato alle esigenze della città.

Quali sono i vantaggi principali che la nuova pista porterebbe?
I vantaggi che la nuova pista porterebbe sono innumerevoli e sono riassumibili in alcuni punti:
- eliminazione dell’inquinamento acustico sulle zone attualmente gravate da questo problema (Brozzi, Peretola, Quaracchi, Quinto, Sesto Fiorentino)
- miglioramento della sicurezza dell’Aeroporto
- miglioramento dell’operatività della pista (attualmente spesso i voli vengono dirottati a causa della lunghezza ridotta della pista, nebbia, pioggia, temperature elevate in estate, venti…)
- possibilità di accesso allo scalo anche per compagnie aeree a basso costo (es. Easyjet, Ryanair, Hlx, ecc) che non possono aerei adatti ad operare sulla ridotta pista di Peretola.

Migliorerebbe davvero la situazione riguardo all'impatto ambientale e alla sicurezza?
Assolutamente sì. L’aeroporto infatti dispone di un unica pista di soli 1.700 metri circa con grosse penalizzazioni. A sud, a pochi metri passa l’autostrada A11, a nord ci sono le montagne. A poca distanza da entrambe le testate vi sono abitazioni. In questi anni vi sono stati alcuni incidenti, spesso dovuti proprio alla posizione della pista e alla sua ridotta lunghezza, tra i quali quello del 1997 nel quale un ATR42 della compagnia Air Littoral uscì di pista invadendo l’autostrada e causando la morte del pilota.
La nuova pista verrebbe sviluppata parallelamente all’autostrada A11 che và da Firenze a Prato, in una dove non vi sono ne abitazioni ne altri edifici.
Gli aerei decollerebbero verso ovest e atterrerebbero da ovest (per intenderci in direzione dell’hotel Unaway ex Holiday Inn al casello di Firenze Nord) : in quella zona non vi sono abitazioni.
I primi insediamenti sono le zone industriali di Capalle, ma gli aerei sorvolerebbero quelle zone ad un’altitudine elevata, tale da non provocare disturbo.
Gli abitati di Brozzi, Peretola, Quaracchi, Quinto, Sesto Fiorentino, ecc RISOLVEREBBERO COSI’ DEFINITIVAMENTE IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO ACUSTICO E DELLE PERDITE DI CARBURANTE CAUSATE DAGLI AEREI IN DECOLLO E ATTERRAGGIO.

Perché oggi ci sono così tanti dirottamenti a Firenze? Cosa cambierà?
Attualmente ci sono molti dirottamenti a Firenze per vari motivi:
- In caso di vento gli aerei attualmente vengono dirottati perchè non è possibile ad esempio atterrare da Nord (solo alcuni aeromobili posso farlo); non è possibile neanche atterrare con il vento in coda, perchè la pista è troppo corta, nè col vento traverso;
- In caso di nebbia spesso gli aerei vengono dirottati perchè il sistema ILS che consente l'atterraggio in caso di nebbia è di CAT1 e per installarne uno di CAT3 (come ad esempio quello che ha Malpensa) bisognerebbe interrare l'autostrada;
- In caso d pioggia l'aeromobile ha bisogno di più metri a disposizione per fermarsi e spesso, se l'aereo è pieno e quindi molto pesante, si viene dirottati
- D'estate, con le alte temperature, spesso vengo lasciati a terra bagagli o passeggeri
Con la pista parallela si risolverebbero tutti questi problemi perchè la pista sarebbe un pò più lunga, quindi non ci saranno problemi di carico d'estate o in caso di pioggia, e più larga (45 metri mentre attualmente è 30 metri) , e quindi sarà possibile atterrare anche con vento in coda o traverso come avviene in quasi tutti gli altri aeroporti del mondo.
Potrà essere installato inoltre un sistema di atterraggio strumentale di categoria migliore che assicurerà gli atterraggi anche in caso di nebbia.

Perché il progetto non è stato accettato se ha tutti i vantaggi che voi decantate tanto?
La risposta a questa domanda è ciò che appunto chiede questa petizione al Comune di Firenze e alla Regione Toscana.
A causa di questa situazione di indecisione e incertezza l’aeroporto fiorentino e suoi cittadini sono stati penalizzati e in questi anni il Comune e la Regione non hanno fatto nulla (o quasi) ne per sviluppare l’aeroporto, ne per migliorarne la sicurezza. Soprattutto essi non è stata studiata alcuna soluzione per risolvere il problema dell’inquinamento acustico-ambientale per il quale molti cittadini si lamentano da tempo; addirittura sono contrari all’unico progetto che risolverebbe tutti e tre i problemi e allo stesso tempo NON HANNO CERCATO NE STANNO CERCANDO ALTERNATIVE AL PROGETTO DI ADF PER RISOLVERE DEFINITIVAMENTE I PROBLEMI DELL’AEROPORTO DI FIRENZE E PER I SUOI CITTADINI.

Devono essere spostate o modificate infrastrutture esistenti?
No, la nuova pista verrebbe costruita su una zona di pianura dove attualmente non ci sono né case né zone industriali.
L’unico intervento da fare sarebbe quello di spostare di qualche centinaia di metri lo svincolo di Sesto Fiorentino dell’A11 in direzione Prato.

E chi paga?
Tutti i costi sarebbero a carico di ADF- Aeroporto di Firenze, incluso lo spostamento dello svincolo di Sesto Fiorentino.

E' vero che la lottizzazione di castello fortemente voluta dal Comune di Firenze, senza alcuna esigenza per la città , è pericolosa secondo l'Enac – Ente Nazionale Aviazione Civile ?
Bastano alcune righe tratte da un articolo di Greenreport per rispondere a questa domanda:

«La sicurezza aeroportuale messa a rischio da una speculazione garantita dalle amministrazioni pubbliche». Sono le parole di Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo, a seguito di quanto emerso dalla trasmissione televisiva Report.Durante il programma in onda su Rai Tre, è intervenuto Vito Riggio, direttore generale Enac spiegando a proposito di Peretola: «Noi non possiamo impedire alle autonomie della città di presentare progetti che per altro abbiamo già avvisato essere in forte contrasto con la possibilità di espansione di un aeroporto che è già molto stretto, ma anche lì senza il parere dell´Enac non si potrà costruire niente, a meno che non si preferisca chiudere l´aeroporto». Ma, come noto, il cantiere è già stato aperto e su questo Riggio ha aggiunto: «Noi abbiamo fatto presente che il codice della navigazione è in funzione, quindi chiunque abbia cantierato prima che sia stato completato lo studio sul rischio lo ha fatto a proprio rischio e pericolo dal punto di vista anche delle responsabilità».
Quali sarebbero i benefici per l'economia e l'occupazione?
Secondo studi recenti l’Aeroporto di Firenze ha un potenziale di 6 milioni di passeggeri l’anno. A causa delle carenze attualmente l’aeroporto ne gestisce solo 1,7 milioni.
Con la pista parallela si potrebbe aumentare questa cifra; ciò comporterebbe:
- creazione di nuovi posti di lavoro all’interno dell’aeroporto
- creazione di nuovi posti di lavoro per tutte le attività connesse (attività commerciali, autonoleggi, ecc)
- miglioramento dei collegamenti alla città a beneficio del turismo e delle attività economiche e fieristiche

Sono d'accordo: cosa posso fare?
Puoi firmare la petizione qui: www.petitiononline.com/FLRpista
 
martedì, novembre 07, 2006
 
Un'altra richiesta per la nuova pista...

Mettiamo volentieri in evidenza un commento al post "PISTA PARALLELA: IL PROGETTO".
Ritenendolo utile a far comprendere le motivazioni di un firmatario della petizione e in parte della petizione stessa:

c.a. Assessore Regionale al Territorio e alle Infrastrutture

Gentile dott. Riccardo Conti,
seguo da sempre con molto interesse le vicende che riguardano l’Aeroporto di Firenze.

Le confesso che la sua palese ostinazione nel respingere ogni ipotesi di sviluppo del Vespucci deprime i tanti cittadini che, come me, ritengono ormai indispensabile dotare la città di un aeroporto all’altezza delle sue reali esigenze. Mi permetto di ricordare che una recente ricerca dell’IRPET ha stimato in sei milioni di passeggeri il bacino di utenza dello scalo fiorentino e che a dispetto delle difficoltà di ogni tipo sin qui incontrate, Peretola è cresciuto in questi anni fino a raggiungere nel 2005 l’importante traguardo di 1.700.000 passeggeri.

Credo che Firenze sia rimasta ormai l’unica città internazionale priva di un aeroporto adeguato. Venezia, per certi aspetti paragonabile a Firenze, ha oggi il terzo aeroporto d’Italia dopo Milano e Roma; a Bologna e Genova le forze politiche sono da sempre impegnate per lo sviluppo degli aeroporti, e così in molte altre parti d’Italia. Perché a Firenze no?
La pista parallela all’autostrada, assieme ad un potenziamento delle infrastrutture sarebbe il modo per rendere finalmente il Vespucci un aeroporto efficiente nonostante la sua collocazione urbana.
L’attuale orientamento della pista è un nonsenso: gli aerei, ormai capienti Airbus, decollano lanciandosi verso un tratto autostradale tra i più trafficati d’Italia. L’alternativa, quando i venti lo rendono indispensabile, è quella di proiettarsi verso le pendici di Monte Morello per poi effettuare una virata che fa accapponare la pelle anche al viaggiatore più esperto.
Al minimo evento atmosferico (nebbia, vento, ecc.), i piloti sono costretti a fare rotta su altri aeroporti (Pisa, più spesso Bologna) con quello che ne consegue in termini di disagio per i viaggiatori.
La pista parallela all’autostrada permetterebbe di risolvere tutti questi problemi, garantendo decolli e atterraggi più comodi e sicuri di quegli stessi aeromobili che atterrano oggi: nessuno chiede di ritrovarsi spaventosi Jumbo a due passi dal Cupolone.
Gli aerei sorvolerebbero insediamenti industriali a quote tali da recare inquinamenti acustici nettamente inferiori a quelli attualmente sopportati dagli abitanti di Brozzi e via Pistoiese.
Firenze non sarebbe più costretta ad una anti-storica sudditanza nei confronti di Pisa peraltro ancora malamente collegata con Firenze e la Piana.
Se si eccettuano alcune dichiarazioni rilasciate nei periodi pre-elettorali, è noto che Lei si è sempre detto contrario alla realizzazione della pista parallela. Perché?
Quali sono gli “studi tecnici” su cui Lei fonda la sua posizione? Credo sarebbe interessante per tutti i cittadini conoscere le motivazioni che stanno dietro al suo “Niet”.
Immagino che la sua posizione sia basata su relazioni tecniche serie che spero vorrà finalmente rendere pubbliche senza riserve.
Cordiali saluti,
Massimo Vannini - m.vanniniNOSPAM@alice.it
 
venerdì, novembre 03, 2006
 

«L'ACCORDO ANTI-BENETTON: UN PATTO CONTRO LO SVILUPPO DEL VESPUCCI»

Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere comunale F.I.: «In data non sospetta (6 ottobre u.s.) scrivevo che a Peretola si preparava il ribaltone. Puntualmente, a quasi un mese di distanza, i soci pubblici hanno mostrato le loro vere intenzioni preparando il terreno al cambio della guardia che avverrà ad aprile col rinnovo del Consiglio di Amministrazione di AdF. Comprendo la soddisfazione dell'Assessore Albini che è stata la regista di quest'ultima manovra. Ma come è possibile pensare che questa nuova alleanza voglia veramente lo sviluppo di Peretola? A noi ci pare proprio il contrario, in linea con tutte le decisioni a suo tempo prese dai pubblici amministratori. Ci si riempie la bocca con la parola city airport (in italiano si dice aeroporto di terzo livello), ma si tace sulle carenze dello scalo le cui caratteristiche attuali non lo pongono neppure in questa categoria. Non esiste in Italia un aeroporto funzionante che non abbia una bretella di rullaggio, una pista così ridotta ed altre mancanze meno gravi ma ugualmente significative dello scadente stato del Vespucci, come l'odierna denuncia dei sindacati che lamentano la mancanza di elevatori e scala mobile. Dai soci pubblici mi piacerebbe sapere quali sono i loro piani di sviluppo che, come dice la Tea Albini, devono essere compatibili con il territorio. In queste condizioni il Vespucci non ha avvenire e l'unica soluzione, che sarebbe stata la pista parallela all'autostrada, anche dal punto di vista del rumore che attualmente disturba gli insediamenti abitativi, si allontana definitivamente. Difendere lo sviluppo del Vespucci non vuol dire "sposare" una cordata di azionisti contro un'altra, come ha fatto finora il Comune in modo ondivago, ma significa volere sempre e comunque il bene di Firenze e della sua economia. In questo contesto, desta stupore l'atteggiamento dell'Associazione Industriali, attualmente prona ai voleri della Regione, mentre in altri tempi, presidente Danilo de Micheli, difese giustamente gli interessi di Firenze. Sulla stessa linea d'onda la Camera di Commercio che dovrebbe pensare allo sviluppo di un'infrastruttura così importante e che invece mette il "capino sotto l'ala" per non vedere e non sentire. Il mio non deve sembrare un atteggiamento antipisano, in quanto il Galilei ha già scelto la strada delle low cost; certe collaborazioni sinergiche fra scali sono le benvenute e lo sviluppo del Vespucci non è in contrasto con questa politica. Come ho già scritto più volte Firenze e la Toscana hanno un "competitor" agguerrito nel Marconi di Bologna. L'arrivo della TAV può dare un grave colpo ai due scali toscani e principalmente al Vespucci che è, tra i due, il più debole per la mancanza di strutture adeguate e il più penalizzato dalla cecità urbanistica delle amministrazioni contermini».

 

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